'MAMMA CINGHIALE PADRONA DEL MIO CAMPO', LE PROPOSTE DELLA LAV
Come spesso avviene il signor Barbieri, viticoltore del casteggiano, è salito sul suo trattore per andare in vigna, situata in località Vallone. Solo che alcuni giorni fa non gli è stato possibile farlo: <<Proprio in mezzo al campo c'era una femmina di cinghiale che stava allattando i suoi piccoli- racconta l'anziano vitivinicoltore - Non si muoveva per nessun motivo al mondo, ed io anzi ho dovuto spegnere il trattore per evitare di disturbarla altrimenti mi avrebbe pure caricato e sarebbe stato molto rischioso. Sono stato lì ad attendere che finisse la poppata>>. Questo è un episodio che fa un po' sorridere, anche se siamo tutti al corrente di come l'elevata presenza sul territorio di questi animali selvatici abbia causato anche delle vere e proprie tragedie. L'assessore comunale Milena Guerci aveva auspicato una sinergia tra gli enti locali affinché sia applicata una soluzione comune al problema, che viene vissuto quotidianamente in numerose zone dell'Oltrepo Pavese: <<In un recente incontro tra volontari ed amministratori comunali tenutosi a Casteggio abbiani avanzato proposte e rimedi che si sono già rivelati efficaci in altri contesti- ha spiegato una portavoce della Lega Anti Vivisezione attraverso le pagine del quotidiano 'Il Periodico' -Ad esenpio l'installazione di dissuasori olfattivi ed acustici, la creazione di recinzioni, anche elettrificate, che di fatto tengono lontano i cinghiali. In provincia di Belluno, per quanto riguarda invece la salvaguardia della circolazione stradale, è stato adottato il progetto 'Life Strade' : i cartelli stradali che mettono in guardia gli automobilisti sulla presenza di animali selvatici si illuminano quando questi stanno attraversando la carreggiata. Con la diminuzione dunque degli incidenti stradali>>. Sta di fatto che la Provincia, ogni anno, spende valanghe di soldi in risarcimenti agli agricoltori per i danni alle coltivazioni causati appunto dai cinghiali, come per le conseguenze degli incidenti stradali causati dagli stessi: se questi soldi fossero invece investiti in prevenzione, magari la situazione potrebbe migliorare. In tutti i casi pretendere che le squadre di cinghialisti risolvano il problema con qualche battuta è impensabile: piuttosto gli enti preposti dovrebbero gestirne il numero tramite la somministrazione di farmaci per sterilizzazione e controllo della fertilità.