domenica 21 agosto 2016

PERCHE' I CINGHIALI QUI DA NOI?"IMMISSIONE INCONTROLLATA PER FAVORIRE LA CACCIA"



Sono in via Manzoni, in via Tre Noci, a Mairano, via Vigorelli, Strada Madonna: Casteggio accerchiata dai cinghiali. Le istituzioni sono state informate sulla pericolosità del problema e sulla necessità di risolverlo, ma da dove nasce il problema, visto che se ne parla ormai da anni?  Va detto che, prima degli anni Sessanta, la presenza sul territorio oltrepadano di questi ungulati era piuttosto ridotta, mentre negli ultimi anni sono proliferati (si tratta di animali molto fertili) raggiungendo ormai anche le zone di pianura e le vicinanze dei centri abitati: «Da allora si è registrato un incremento sempre più consistente a causa, soprattutto, di sconsiderate e abusive immissioni clandestine, per alimentare la pratica venatoria. La caccia al cinghiale, dunque, oggi presentata come una delle misure più efficaci per contrastare la presenza massiccia di questa specie selvatica, è in realtà la causa principale di questa situazione che si è protratta nel tempo, un effetto di lunga durata – ha sostenuto Roberta Casarini, in veste di delegata provinciale della Lega contro la caccia – Nei periodi invernali più freddi, quando per gli animali selvatici è difficile trovare il cibo, alcuni cacciatori riforniscono di foraggio gli esemplari denutriti, dimostrando l'interesse a fare in modo che la situazione rimanga immutata e non perdere dunque alcuna preda da cacciare successivamente>>.  I danni non sono solamente per privati ed agricoltori, che si vedono il loro campo saccheggiato da questi ungulati, ma pure per la Provincia stessa, costretta a spendere migliaia di euro per eventuali risarcimenti. Le considerazioni fatte da Roberta Casarini sono supportate dalle ricerche effettuate dall’Ispra, l’istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, che già nel 2009 aveva ribadito  <<il ruolo fondamentale dell’immissione di capi a scopo venatorio nell’incremento della presenza massiccia dei cinghiali sul territorio. Vengono regolarmente trovati esemplari non autoctoni, dunque non originari della nostra zona>>.