IERI IN PIAZZA C'ERA ANCHE LUI. E POI LI CHIAMANO RAZZISTI...
Lui si chiama Diop, è senegalese e da 24 anni si trova in Italia. Abita in via Torino e, parlando con lui, si nota come abbia imparato anche diverse frasi in dialetto ("Ed alura?Tut a post?", "Varda chi clè rivà anca lu"...). Ieri pomeriggio si trovava pure lui in piazza Cavour per partecipare alla manifestazione 'Immigrato Affare di Stato- No razzismo No Sfruttamento", che si è tenuta dalle ore 18 alle 20.30. Cosa ne pensa Diop, che in Senegal ha ancora la moglie e due figli piccoli, di questa immigrazione: <<Sarebbe molto meglio se gli africani venissero aiutati là, nei loro Paesi, evitando il loro arrivo qui in Italia. Anche perchè per arrivare qui rischiano la vita, ad un mio conoscente è morto il migliore amico mentre quest'ultimo stava attraversando il mare a bordo di una barca che si è rovesciata- ha raccontato il senegalese, che al momento è disoccupato dopo aver svolto varie mansioni, dall'operaio di una ditta di legnami all'agente per servizi di vigilanza -Tante persone sono morte.sia nel mare che nel deserto. A chi mi ha suggerito di ospitare qualche connazionale a casa mia, almeno così potrei prendere i soldi dell'accoglienza, dico che non farei mai questo, io voglio essere corretto>>.
Come detto, Diop era invitato da uno dei partecipanti alla manifestazione pubblica tenutasi ieri in piazza, che è stata seguita anche da alcuni mass-media locali: <<Alcuni, specie sui social network, non hanno capito volutamente o meno il principio su cui si è fondata questa iniziativa pacifica, che assolutamente non è stata razzista e che ha voluto condannare uno sfruttamento di esseri umani. Molti, troppi si sono arricchiti accogliendo i profughi nei loro residence, alberghi ed agriturismi, persone che qui non avranno alcun futuro e vengono sfruttate solo per fini economici. Opporsi a questa vergogna è sinonimo di buonsenso, mentre chi l'appoggia dovrebbe farsi un esame di coscienza- ha commentato Marco Gatti, portavoce del comitato che ha allestito la manifestazione -Nel corso della nostra permanenza in piazza Cavour si sono alternate un centinaio di persone, provenienti anche dai paesi vicini. La Pro Loco Clastidium ha distribuito panini e birre, il ricavato servirà ad acquistare medicinali per Giada, una ragazza casteggiana affetta da una grave malattia agli occhi. Un gesto concreto di solidarietà>>.